martedì 9 agosto 2011

Vita di univeritari...vivere con 5 €...


Sono nel minuscolo cucinino di mio cugino, piano cottura, lavello, frigorifero, lavatrice ed un'accozzaglia di utensili, necessari alla preparazione di piatti sciapi e poco cotti, disposti malamente in uno spazio di 3 m2, ed è qui che un’improvvisa scarica elettrica mi attraversa, brucia, sono spossato, la vista è annebbiata ma paradossalmente non ho mai visto più chiaro di questo momento, sorseggio lentamente la mia birra annacquata e penso:nessuno sa far quadrare i conti come uno studente universitario...
Con 5 euro si riesce a comprare: due pacchi di pasta,una gassosa,un pacco di pan carre e due pacchetti di biscotti cioccolattosi(di dubbia origine),per le serate sul letto,quando nel piccolo schermo la cosa più interessante sono le previsioni del tempo, unica consolazione il libro di Dan Brown che spunta impolverato da sotto il letto con la pretesa di esser letto almeno sino alla decima pagina: per un totale di euro 4,97.
Eccomi qui, vedo mio cugino, sembra un carboncino sbiadito dai lievi tratti egiziani,  si contorce tra le pentole nel disperato tentativo di ripassare in padella un po’ di cicoria, e qui sorge spontanea la domanda come sia possibile con 10000 delle vecchie e amate lire, avrebbe detto nonna Giacinta, mentre pulisce i fagiolini davanti i pacchi, comprare beni che possono durare, tirandola per le lunghe, sino alla cena dello stesso giorno.Ma come possiamo vivere in tranquilla serenità se dobbiamo scapicollarci e a volte scegliere se digiunare a pranzo o a cena per far durare un po’ di più quei soldi che mamma e papà ci mandano a fine mese;fortunatamente vive ancora,tra studenti, la vecchia cara solidarietà,ci si sostiene a vicenda,si organizzano cene con beni alimentari di primaria importanza,i famosi avanzi ricucinati e presentati con forma e sapore diverso: ecco a voi, pollo alla provenzale…petto di pollo avanzato da ieri, tritato ed amalgamato con formaggio;perché provenzale?perché l’etichetta della confezione dice “il formaggio della provincia” , e per concludere queste allegre serate ,chitarre,bonghetti,voci e un pò di sano fumo nero,tutto per dimenticare la giornata stressante appena passata e pronti poi a ricominciare.
Qualcuno sente il bisogno di non pesare più sui genitori,acquistare finalmente quell’indipendenza aspirata sin dal primo giorno del trasloco,anche perché, si deposita sul fondo dello stomaco un senso di vergogna ogni qual volta sentiamo i nostri pronunciare"hai bisogno di soldi..."allora li a cercare un'occupazione e si è disposti a tutto,lavori scadenti e sotto pagati  a volte più di uno pur di non sentirsi un peso.Si è sottoposti a tensioni altissime,la stanchezza si accumula,i libri sembrano sempre più distanti,i lavori diventano sempre più pesanti sino a che,nella metro,lo sguardo assente,le persone mantengono la distanza,le sembianze di un tossico,il filo cede e si sviene sul pavimento polveroso, la signora sul terzo sedile urla “è in crisi d’astinenza”.Uno vorrebbe replicare, ma non ne è capace il peso d’una responsabilità poco chiara schiaccia quel breve desiderio di riemergere.
Svanisce dalla mente il perché si era partiti,i sogni fanno spazio alla crosta dura della realtà,ci si sente così inutili, il bivio della scelta è vicino, ritornare a casa e rinchiudersi nel negozio di materassi di zia Carlo, oppure ingoiare ed andare avanti, tenere duro e rialzarsi, consci del fatto che la vita da universitario non è un percorso senza ostacoli e che l’unica soluzione a questo stato perenne sarebbe avere un po’ di soldi…e che cazzo!!!

Note:
Questo è stato scritto qualche anno fa...credo che le cose non siano cambiate...

Nessun commento:

Posta un commento