sabato 29 novembre 2014

L'ALBA DI UN NUOVO...DI NUOVO RITORNANO?

Dura la vita di noi Italiani.
Noi, poveri cristi che ogni giorno siamo costretti ad ascoltare di tutto! Si, anche questi signori che si arrogano il diritto di farsi protettori della cittadinanza... Cacchio! Ma che sto dicendo, forse è giusto così! Forse è questo quello che ci vuole. Però c'è qualcosa che...mmm...non mi convince. Tutti questi striscioni, questi comizi, questa volontà piantata in faccia alle bandiere portate con atteggiamenti tronfi, boriosi. Mmm...c'è questa pulce che mi fa pensare a un paese che non dista poi tanto; solo una nottata di traghetto, nel sacco a guardare le stelle, strusciandosi alla tedesca sbarazzina, facendo un tiro di canna. La Grecia. La Grecia e le sue nottate ma soprattutto le sue Albe, quando ci si sveglia intontiti, con una scarpa in meno e nella tenda di due svedesi. Queste albe, indimenticabili. Queste albe dorate. In questo paese c'è un gruppo di gente così attaccata alle proprie radici che ha fatto della tremenda crisi economica una leva per acquisire consensi. Che male c'è, vi chiederete, queste persone in fondo vogliono solo rendersi utili; organizzano collette alimentari, pagano anche le bollette a chi non ha più il becco di un quattrino (quanto sono fumettistico); già, sembrano proprio dei bravi ragazzi. In fondo chi non vuole un parco pulito, una strada dove poter passeggiare di notte, senza il terrore di essere accoltellati? Eppure c'è qualcosa...ah, ecco, questi cari ragazzi, hanno la strana abitudine di assalire immigrati per cacciarli dalle strade, dalle piazze, si fanno largo nelle aziende e li costringono a lasciare lavoro o eseguono sfratti, costringendoli a lasciare le proprie case, di cui pagano affitto regolarmente. Ora, qual'è il punto? E' molto semplice, non c'è nulla di nobile in associazioni che utilizzano la disperazione della gente per giustificare violenza, razzismo e chi più ne ha più ne metta. Siamo ancora in tempo per non farci fregare. Ma non vi rendete conto che siamo tutti sulla stessa barca? Quella che stiamo combattendo è soltanto l'ennesima guerra tra poveri che non porterà altro che alla disperata ricerca di un capro espiatorio. Ma dopo?

Quesito...

Qual'è il senso? Eppure ce lo spieghiamo tutto con la possibilità d'un disegno tracciato per sommi capi, tra cielo e  terra. Non ci interessa da chi o cosa. Vogliamo sapere perché! Perché, ormai, troppe volte non ha senso.