venerdì 29 aprile 2016
Solitudini cinematografe
Sei solo al cinema. La tua solitudine è notata da tutti e tutti ti fanno notare la tua solitudine stringendo la mano del compagno o condividendo una ciotola di popcorn...eppure tu non puoi far altro che pensare: ma che cazzo di capelli ha quello?
mercoledì 27 aprile 2016
Pomeriggio
Le gracili risate si perdono nel vento,
nuvole svelte rincorrono le onde nel cielo
e qui giù noi attendiamo qualcosa.
mercoledì 6 aprile 2016
LA NOTTE PERFETTA PER UN'APOCALISSE ZOMBIE EpisoZio III
-Nun morono, li mortacci loro!-
Il trattore sfrecciava, per modo di
dire, con tanto di carrello al seguito per il sentiero fradicio, lanciando in
aria pezzi di fango e erbaccia. Kaifa, il più bullo di tutti, lanciava dal
carrello sassi incrostati di letame su quell’amalgama di corpi claudicanti e magnagente.
–Ma nun potevi vede’ si c’era pure
qualche ferro?- Pippo a stento si reggeva sul piano impastato di fango e ad
ogni scossone lanciava una bestemmia al vento, alla pioggia e all’idea che
avevano avuto. I magnagente erano sempre
più vicini e se non avessero fatto qualcosa al più presto, si sarebbero
ritrovati nella merda. –Ndo’ cazo vai?- Pippo si era allontanato dalle sponde,
Kaifa bestemmiò una lunga sequela di santi imbevuti di acqua ghiacciata e
intanto continuava a lanciare sassi, nella speranza di fare più centri
possibili, in fondo a freccette ci aveva sempre saputo fare. Pippo tirò via
dalla montagna di letame e sassi alcune zappe e vanghe e gliele porse –che ce
faccio co’ ‘ste cose? Ce serveno pistole, fucili!-
-Nun c’ho avuto il tempo de
cercalle, so’ sbucati fori all’improvviso…questo è il meglio che c’avemo.-
-Ma mica devo pianta’ le fave!- un magnagente si fece molto vicino e con
una mano afferrò il pantalone di Kaifa –Li mortacci…- Pippo brandì la zappa e
tranciò la mano con un taglio netto, i due si guardarono soddisfatti mentre il
moncherino volava oltre le sponde del carrello tra i fossi che nell’oscurità
accompagnavano la stradina sterrata –però così se pozzono usa’.-
-Se pozzono? Damme qua va.- il
monco era caduto sul selciato piombando tra i piedi degli altri magnagente e pochi istanti dopo,
nell’oscurità, si intravide un’accozzaglia di corpi sbracata nel fango. Il trattore lanciò un ultimo grido nella notte
e finalmente si immise sulla statale. – Ammazza quanto erano brutti.-
-A Kaifa ‘ndo annamo?- Germagnio si
era affacciato dalla cabina del mezzo –verso il mare.- annuì con la testa e si
accertò di aver preso la strada giusta, aveva un sigaretta tra le labbra e un
collo corto e tozzo. Guidava e bestemmiava.
-Certo, pe’ fa’ ‘n colpo quasi ce
rimettevamo.-
-‘A Pippo si lo sapevo…c’è annata
bene.-
-Ma che so’ quei cosi?-
-Ma che ne so…sarà qualche droga
nova.-
-‘Sti contadini so’ tutti strani. A
proposito…guarda qua.
-Che è?- Pippo lo guardò con un
sorriso sdentato e infetto, da un sacco fradicio
estrasse un prosciutto e qualche salsiccia –oh,
ferri nun li piji ma da magna’ vedi come ce pensi.- Kaifa fece per
azzannare un salame quando uno scossone li fece rotolare su per la duna di
sassi e merda –Ah coso ma che te sei rincojonito?- quando si voltarono a
guardare Germagnio con le mani sudate fece segno di guardare per strada. I due
passeggeri si affacciarono dalle sponde del carrello e quello che videro gli
lasciò a bocca aperta: Un uomo era lì al centro della strada e aveva una
bambina tra le braccia: -Aiutatemi, vi prego.-
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